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L’Italia in un mare di contanti

L’Italia in un mare di contanti

Un recente studio realizzato da The European House – Ambrosetti, gli organizzatori del Forum di Cernobbio, parla ancora di arretratezza italiana in ambito delle “cashless society”, le società che stanno abbattendo l’uso del contante.

Nella relazione si legge: “Ad oggi l’Italia è ancora indietro, rispetto agli altri Paesi europei, con riferimento all’utilizzo dei mezzi di pagamento elettronici, essendo ancora molto legata al contante”

A fine 2017, infatti, il contante in circolazione in Italia ammontava a 197,7 miliardi di euro, valore che continua ad aumentare anno dopo anno dal 2008 (127,9 miliardi).

 

I dati raccontati dalla relazione Ambrosetti dicono che nel 2016 gli italiani usavano oltre 37 milioni di bancomat. Anche in questo caso l’alto numero svela in realtà un utilizzo “antico” della moneta di plastica. Infatti, se si guarda alle operazioni effettuate dai clienti su ATM e POS, si registrano 572 milioni di prelievi e 25 milioni di altre operazioni di pagamento su ATM del settore bancario, con un ammontare transato pari rispettivamente a 123 miliardi e 3,5 miliardi di euro.

La dipendenza dal contante viene rappresentata dal fatto che tra i cinque Pasi maggiori dell’Ue noi siamo quello con il più alto incremento del valore dei prelievi da sportello (tasso medio annuo di crescita composto pari a +8,9% tra 2008 e 2016, rispetto a +2,3% in Germania e a -0,6% nel Regno Unito).

 

Nonostante questa evidenza c’è stato un movimento verso il cashless. I pagamenti elettronici tra il 2008 e il 2016 sono cresciuti dell’85% per numero di transazioni, raggiungendo quasi 178 miliardi di euro nel 2016. Il boom del contactless aiuta la rimonta, tuttavia restiamo il terzultimo Paese dell’Eurozona per incidenza dei pagamenti cashless sul totale dei pagamenti (14%), dietro solo a Spagna (13%) e Grecia (12%).

A simile conclusione arriva anche Ivano Asaro, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Service del Politecnico di Milano: secondo le ultime stime dell’ateneo meneghino i pagamenti elettronici nel 2017 valevano complessivamente 220 miliardi di euro pari a circa il 28% dei consumi degli italiani. Di questi, circa il 115-120 miliardi sono transati tramite carta di debito. “Sempre secondo alcune nostre stime, il contante utilizzato per acquisti si aggira invece intorno i 300-350 miliardi di euro”, aggiunge Asaro. “Possiamo quindi dire che siamo ancora parecchio lontani da un sorpasso simile a quello visto in Gran Bretagna se guardiamo alla sola carta di debito. I pagamenti elettronici stanno crescendo anno su anno, ma a questo ritmo servirà ancora del tempo prima di assistere a questo sorpasso”.